La missione Curiosity della NASA ci dirà se Marte abbia mai ospitato la vita
Il più avanzato laboratorio di robotica della storia dell’era spaziale esaminerà una delle aree più intriganti di Marte. Sono in atto infatti gli ultimi preparativi per il lancio del Mars Science
Laboratory della NASA, un rover ora seduto in cima ad un razzo Atlas V che decollerà dalla base di Cape Canaveral. Dovrebbe atterrare sul pianeta rosso nel mese di agosto 2012. Il rover dal peso
di una tonnellata, esaminerà il Gale Crater durante una missione che durerà quasi due anni. Curiosity atterrerà vicino alla base di una montagna alta ben 5 chilometri e dovrà verificare se le
condizioni ambientali sono state un tempo favorevoli allo sviluppo di vita microbica e dovrà portare le prove di quelle eventuali condizioni. “Gale ci offre una eccezionale opportunità di testare
diversi ambienti potenzialmente abitabili e il contesto per capire un periodo di tempo molto lungo dell’evoluzione ambientale del pianeta“, ha dichiarato John Grotzinger, scienziato del progetto
per il Mars Science Laboratory del California Institute of Technology di Pasadena. La parte del cratere dove curiosity atterrerà sarà un conoide alluvionale probabilmente formato dai sedimenti
portati dallo scorrimento di acqua. Questa idea è sorta in quanto alla base della montagna sembra che ci siano argille e solfati, entrambi segno tangibile di acqua. Il rover si fermerà su Marte
per il doppio del tempo rispetto al Mars Spirit e a Opportunity ed è cinque volte più pesante.
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Il rover porterà una serie di 10 strumenti scientifici pesanti 15 volte tanto quanto i suoi predecessori. Un albero si estende a 2,1 metri dal suolo e fornisce l’altezza per gli scatti delle
macchine fotografiche e un laser a combustione per studiare bersagli a distanza. Ulteriori strumenti su un altro braccio studieranno gli obiettivi da vicino. Strumenti analitici all’interno del
rover determineranno la composizione dei campioni di roccia e del terreno, che sarà anche trivellato in profondità. Altri strumenti ancora studieranno l’ambiente, compreso il tempo e la
radiazione naturale che influenzerà le future missioni umane. La missione è difficile e rischiosa. Perché Curiosity è molto pesante. Per il suo atterraggio saranno utilizzati degli speciali
air-bag e un razzo alimentato in fase di discesa. Nessuna missione su Marte dal Viking del 1970 ha cercato una risposta diretta alla domanda se la vita è esistita su Marte. Curiosity non è
progettata per rispondere soltanto a questa domanda, ma ha il compito di effettuare altre indagini per preparare il terreno ai futuri astronauti che metteranno piede sul pianeta rosso. A breve
comincerà lo spettacolo.
Fonte:
http://www.meteoweb.eu/2011/11/la-missione-curiosity-della-nasa-ci-dira-se-marte-abbia-mai-ospitato-la-vita/97630/