Cinque anni prima di Roswell, cinque anni prima dell'avvistamento di "dischi volanti" sul Nord-Ovest del Pacifico ad opera del pilota Kenneth Arnold, due anni prima della "battaglia dei giganti" ( Ardenne 1944 ), due anni prima del D-Day, e ben prima che la cosiddetta "era-UFO moderna" iniziasse ufficialmente, avvenne la Battaglia di Los Angeles, probabilmente il piu' sensazionale e drammatico rapporto di un incontro in massa di UFO.
Ne avete mai sentito parlare? A pochi è capitato.
Immaginate un'astronave che arriva da un altro mondo o dimensione, che fluttua su una Los Angeles in preda al terrore e oscurata da un blackout in piena notte, proprio qualche settimana dopo Pearl Harbor, al culmine della paranoia e della paura della Seconda Guerra Mondiale.
Immaginate come questa enorme astronave, presumendo che si trattasse di un qualche velivolo sconosciuto giapponese, sia stata attaccata mentre si trovava, quasi stazionaria, su Culver City e Santa Monica, da dozzine di batterie contraeree dell'esercito che le esplosero contro circa 2000 proiettili da 450 grammi sotto gli ochhi di migliaia di cittadini.
Immaginate tutto questo e avrete un'idea della Battaglia di Los Angeles.
L'improvvisa apparizione del grande oggetto circolare getta Los Angeles e parte della California del Sud in un immediato blackout da attacco aereo, con migliaia di responsabili della protezione antiaerea che corrono da una parte all'altra di una città buia, mentre la tragedia incombe nei cieli sopra di loro... una tragedia che avrebbe causato la morte di sei persone e la caduta dal cielo di frammenti di bossoli su case, strade e palazzi per chilometri e chilometri.
Dozzine di riflettori della 37° Brigata di Artiglieria Costiera intercettarono immediatamente quella nave, apparsa come una magica e surreale lanterna nel buio e limpido cielo invernale sopra la città degli angeli.
Pochi in città riuscirono a dormire dopo che i cannonieri della difesa costiera aprirono il fuoco scaricando centinaia e centinaia di raffiche di proiettili verso l'oggetto luminoso, avvistato inizialmente mentre fluttuava sopra gli studios Metro Goldwin Mayer di Culver City.
Il fragore delle artiglierie e il sibilio dei traccianti vennero avvertiti ovunque a Los Angeles, mentre i militari erano certi di essere riusciti a centrare il bersaglio... senza alcun risultato.
Nella foto riprodotta e analizzata in queste pagine, si vede il cielo di Los Angeles come appariva all'altezza del fuoco incrociato.
Facendo attenzione alla convergenza delle luci dei riflettori si noterà chiaramente la forma della nave visitatrice all'interno dell'area illuminata.
E' un Grande corpo volante, apparentemente del tutto incurante delle centinaia di proiettili contraerei esplosi di cui è fatto bersaglio, senza alcun effetto.
Comunque le perdite si contarono, ma a terra. Almeno sei persone morirono come risultato diretto dell'attacco dell'esercito sull'UFO, che lentamente e pigramente si fece strada verso Long Beach prima di dileguarsi definitivamente.
Il giorno dopo, solo sul quotidiano Los Angeles Times, in un articolo di spalla a firma di un redattore, apparve una descrizione dell'UFO. Se ne evince un senso dell'energia e dell'emozione di quella notte.
Il titolo recita:
" Una folla infreddolita guarda il cielo illuminato dai colpi dell'artiglieria.
Le esplosioni forarono l'oscurità come piccole stelle fiammeggianti... le luci dei riflettori sembrano dita protese a scrutare il cielo notturno... Urlano le sirene antiaeree... "Prendete quegli sporchi invasori! " e ovunque echeggiano le grida dei militari e della polizia.
Ma l'oggetto nel cielo si muoveva lentamente, catturato al centro delle luci come il mozzo della ruota di una bicicletta circondato dai raggi splendenti.
Il fuoco sembrava esplodere in cerchio tutto attorno al bersaglio.
Gli astanti, tremanti al gelo del primo mattino, comunque non hanno avuto la possibilità di vedere un solo velivolo precipitare o bombe sganciate.
"Forse è solo un'esercitazione", ha rimarcato qualcuno.
"Test un accidente! " è stata la risposta.
"Non spari in aria tutto quel metallo a meno che non stai cercando di tirare giu' qualcosa. "
"L'oggetto bersagliato continuava a muoversi fiancheggiato dalle esplosioni vermiglie, mentre le casalinghe, avvolte dalle loro vestaglie, rabbrividivano e guardavano quella scena terrificante."
In prima pagina, sul Los Angeles Times del 26 febbraio 1942, il titolo a caratteri cubitali dice: "L'Esercito dichiara che l'allarme è reale", eppure nelle molte colonne dedicate all'evento, non appare la benchè minima descrizione dell'oggetto, per quanto fosse stato per oltre mezz'ora chiaramente inquadrato dall'occhio dei riflettori e visibile da centinaia di migliaia di cittadini.
Se non si era trattato di un falso allarme, cosa aveva penetrato lo spazio aereo di Los Angeles?
Chi era l'intruso?
RVI SCOSSI DELL'ESERCITO
Su conferma della presenza sulla costa Sud di aeromobili non identificati da parte del comando a San Francisco, due le dichiarazioni ufficiali della Marina di Washington: la prima liquida la faccenda, per bocca del Segretario Frank Knox, con i "nervi scossi" della popolazione;
la seconda dichiara: "L'aereo che ha causato il blackout nell'area di Los Angeles per diverse ore questo mattino non è stato identificato".
Il comando della Army's Western Defense ha affermato che il blackout e le azioni contraeree sono state il risultato di un velivolo non identificato avvistato sull'area della baia.
La città è stata oscurata - conseguentemente all'ordine di sbarramento antiaereo emesso dal 14° Comando Intercettore - dalle 2:25 alle 7:21 del mattino dopo che un precedente allarme giallo delle 19:18 era rientrato alle 22:23.
Il blackout si estendeva effettivamente fino al confine messicano e oltre, nella San Joaquin Valley. Non sono state sganciate bombe e non sono stati abbattuti aerei e miracolosamente, viste le tonnellate di proiettili lanciati in aria, solo due persone sono state ferite dalla caduta dei frammenti. (Quest'ultima affermazione del L.A. Times verrà successivamente smentita, portando il bilancio delle vittime a sei, N.d.R).